L'antico rito della Transumanza
si rinnova grazie a Valerio Berardo, 38 anni, nato a Roma da
genitori originari di Duronia (Campobasso), che nella vita ha
scelto di pascolare le greggi in Molise, dopo avere fatto lo
chef a Sidney per alcuni anni.
Con le sue capre partirà domani da Duronia per arrivare,
sabato 11, alle stalle di Monteforte sotto la cima di monte
Cavallerizzo nel Comune di Capracotta (Isernia), passando lungo
i segmenti tratturali Castel di Sangro-Lucera e Celano-Foggia. A
fargli compagnia ci saranno anche alcuni rappresentanti
dell'Associazione di promozione sociale (Aps) 'La Terra'.
"Giovani come lui non ce ne sono tanti - commenta il presidente
dell'Aps, Giovanni Germano - e incontrarli arricchisce
l'esistenza di ognuno, perché da persone così c'è tanto da
imparare".
Valerio, dopo aver intrapreso un percorso di studi e
lavorativo, è emigrato a Sidney (Australia) dove per tre anni ha
vissuto lavorando come chef in rinomati ristoranti italiani. Non
ha però trovato appagamento nella consuetudine del mercato
lavorativo, nello stress e nella frenesia urbana ed ha scelto di
ritornare nella sua terra e di rimettersi in contatto con le
radici e il sapere dei padri. Così, dal 2016, pascola le capre a
Duronia, in costante contatto con la natura, parte integrante
del processo economico e produttivo locale.
La sua è stata una scelta di coraggio e dedizione che porta
avanti con forza dimostrando perizia e conoscenza, qualità
derivate dalla sua formazione e dal suo carattere, che lo
portano ad essere un ricercatore minuzioso e sempre aggiornato.
Attento al benessere degli animali al punto che difficilmente le
sue capre rimangono chiuse in stalla. Da ricercatore attento ha
selezionato con cura i suoi pascoli, i tempi di pascolamento e
di mungitura, istaurando anche un rapporto profondo e sincero
con i funzionari del gruppo Veterinario dell'Azienda sanitaria
regionale e il corpo Forestale, tanto da divenire grazie alle
interazioni con loro, un meticoloso e attento promotore dello
studio approfondito delle patologie animali, delle loro cure e
del giusto benessere che agli animali deve essere riservato.
La ricerca lo ha portato a diventare un chiaro riferimento
nel mondo della pastorizia, per la selezione del gregge, per la
qualità dei prodotti, per la dedizione e la profonda conoscenza
del territorio ed in particolare della biodiversità tratturale.
Un esempio che ha valicato i confini regionali, e che sempre più
spesso è assunto a simbolo di resilienza, resistenza e
promozione dei territori delle aree interne.
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